Medjugorje, 25 ottobre 2011
"Cari figli,
vi guardo e nei vostri
cuori non vedo la gioia.
Oggi io desidero darvi la gioia del
Risorto, perché Lui vi guidi e vi abbracci con il suo amore e con la sua tenerezza.
Vi amo e prego incessantemente per la
vostra conversione davanti a mio Figlio Gesù.
Grazie per aver risposto
alla mia chiamata."
Questo messaggio della Regina
della Pace mostra la grande delicatezza con cui la Madonna si rivolge a noi
sempre con parole che non feriscono, con parole che manifestano il Suo amore
materno, la Sua sollecitudine di madre. Lei è una madre che vede i suoi bambini
che hanno qualche malattia, qualche ferita, li guarda con immenso amore e vuole
curarli.
Però non c’è dubbio che la
Madonna con questo messaggio ci dice anche quello che, con parole più
esplicite, ci ha detto nei mesi scorsi: “Io
vi guardo e vedo che venite qui con tanto entusiasmo, dite il Rosario, pregate,
ma i vostri cuori sono impuri, perciò andate a confessarvi, convertitevi,
iniziate una vita nuova”. La Madonna vuole che noi viviamo in Grazia di
Dio, perché se non siamo in Grazia di Dio, Gesù non è vivo nel nostro cuore
e se dovessimo morire non possiamo andare in Paradiso, anzi, andiamo
all’inferno come dice il Catechismo della Chiesa Cattolica, basta un peccato
mortale di cui non ci si pente per andare all’inferno.
La Madonna però questa volta
lo dice in un modo diverso, ma mette ugualmente il dito nella piaga, cioè
invita a uscire fuori dal pantano del male, dalla tenebra della menzogna, dalla
tenebra della morte, dalla palude maleodorante del peccato, lo fa con parole
delicatissime e dice: “Vi guardo”. La Madonna ci guarda uno
per uno, non è che ci guarda come noi guardiamo una folla: vediamo tante facce,
ma in realtà non vediamo nessuno, la Madonna ci guarda, ci vede uno per uno.
Diceva una volta il veggente
Jakov: “Quando la Madonna mi guarda ho
l’impressione che mi veda fino alla falange del dito mignolo”, ci guarda e
ci vede nel profondo del cuore, ci guarda negli occhi uno per uno e vede che nei nostri occhi non c’è la gioia.
Nei
nostri occhi non c’è la gioia,
perché nel cuore non c’è Gesù vivo, perché, se nel nostro cuore ci
fosse il Risorto vivo che irradia la Sua luce, che ci dà la Sua pace, che ci dà
il Suo incoraggiamento, che sana le nostre ferite, che ci dà la grazia della
fortezza, della sapienza, della fede, insomma se nei nostri occhi ci fosse
Gesù vivo e noi fossimo in comunione con Gesù vivo, mediante prima di tutto
la grazia santificante - perché solamente quando siamo rivestiti della grazia
santificante e ci siamo pentiti dei peccati mortali e li abbiamo confessati,
solo allora siamo in Grazia di Dio - solo allora Gesù risorto
è presente nel nostro cuore e i nostri occhi riflettono la gioia di questa Presenza anche se abbiamo
dei dolori, delle sofferenze.
Un conto è avere delle preoccupazioni, dei dolori, delle
sofferenze quando siamo in Grazia di Dio, quando siamo in comunione con Gesù,
allora soffriamo con Gesù che ci rafforza, ci sostiene, ci consola, e un conto è invece quando Gesù non è
nel nostro cuore, e allora non c’è soltanto la sofferenza per le croci della
vita, ma c’è una sofferenza ben più grande.
Cito una frase di Leon Bloy,
un grande scrittore francese convertito al Cristianesimo, che forse è il più
bel commento che si possa fare ai messaggi della Regina della Pace: “Non
c'è che una sola tristezza, quella di non essere santi”, quella di non essere in comunione
con Gesù, quella di non essere in comunione con Dio.
La Madonna non vede in noi la
gioia, perché in noi c’è la presenza del male, la presenza del peccato, la
presenza della tiepidezza, la presenza dell’incredulità, non splende il sole di
Cristo risorto dentro di noi, non risplende la Sua presenza. Allora la Madonna non
vede questa gioia, questa luce perché in noi non c’è Cristo risorto e ci dice:
“Oggi
io desidero darvi la gioia del Risorto, perché Lui vi guidi e vi abbracci con
il Suo amore e con la Sua tenerezza. Vi amo e prego incessantemente per la
vostra conversione davanti a mio Figlio Gesù”.
Vedendo che noi siamo nella
tristezza del male, la Madonna bussa incessantemente alla porta di
Cristo, perché ci dia la grazia della conversione in modo tale che noi possiamo
aprire la porta del cuore al Signore, pentirci e confessare i nostri peccati,
impegnarci per una vita nuova. In questo modo noi sentiamo la presenza di
Cristo che ci abbraccia con il Suo amore e con la Sua tenerezza.
Qui la Madonna, pur mettendo
il dito sulla piaga della nostra vita nella tristezza del peccato, è proprio una mamma che guarda la
sofferenza dei figli e perciò abbonda di espressioni consolatorie, dice: “desidero
darvi la gioia del Risorto, perché Lui vi guidi e vi abbracci con il Suo amore
e la Sua tenerezza”.
È la prima volta che la
Madonna usa la parola tenerezza per
quanto riguarda l’abbraccio di Gesù
Cristo, anzi mi sembra che sia la prima volta che la Madonna usi la parola abbraccio
di Cristo, quell’abbraccio che dobbiamo vivere in questa vita perché nel
momento della chiamata possiamo vivere l’abbraccio a faccia a faccia, ma già
ora, la Madonna vuole che noi, attraverso la conversione possiamo essere
abbracciati da Cristo risorto. Lui abbraccia noi con il Suo amore e con la Sua
tenerezza. Qui c’è un riferimento alla parabola del Figliol Prodigo, il Padre
quando lo vede, abbraccia il figlio con il Suo amore e con la Sua tenerezza.
La Madonna prega perché noi apriamo il cuore alla conversione, perché
così Cristo ci possa abbracciare con il Suo amore e con la Sua tenerezza.
La Madonna, come vedete, gioca
sempre il Suo ruolo con perfezione, Lei è la Madre che vede le nostre ferite,
che ci porta dal medico delle nostre anime che è Cristo, ma anche il fine,
l’amore, la pienezza, la fonte della Grazia, del perdono dei peccati e della
vita eterna e Lei dice: “Vi amo”.
La Madonna vuole in questo
messaggio mostrare quanto grande sia il Suo amore e quello di Cristo per le
pecorelle smarrite e vuole salvarle. Non facciamo le capre che puntano i piedi
e non vogliono spostarsi, seguiamo il Buon Pastore nel pentimento dei peccati,
nella conversione. “Vi amo e prego incessantemente per la vostra conversione davanti a Mio
figlio Gesù”, Lei davanti a Suo Figlio prega incessantemente perché ci
ama, perché siamo Suoi figli, prega per la nostra conversione. “Grazie per aver risposto alla mia chiamata”.
Siamo nella settimana dei
Santi e dei Morti. È anche la settimana della confessione, nessuno che è nel
peccato mortale stia lontano dal confessionale, avviciniamoci tutti al
confessionale con il pentimento dei peccati e poi così potremo ottenere, nel
giorno dei morti, l’indulgenza plenaria per i nostri cari.
Questo meraviglioso messaggio
è traboccante di amore della Regina della Pace, ma anche esigente nel chiederci
una vera conversione, cioè uscire dalla situazione di peccato, tagliare
i legami del peccato mortale.
N.B. Il testo di cui
sopra può essere divulgato a condizione
che si citi (con link, nel caso di diffusione via internet) il sito www.medjugorjeliguria.it
indicando: “ Trascrizione
dall’originale audio ricavata dal sito: www.medjugorjeliguria.it