Messaggio a Mirjana del 2 maggio 2013
Come ogni 2 del mese verso
le ore 9 del mattino la Madonna è apparsa a Medjugorje alla veggente Mirjana e le
ha dato il seguente messaggio:
"Cari figli,
vi invito nuovamente ad amare e non a giudicare.
Mio Figlio, per volontà del Padre Celeste, è stato in mezzo a voi
per mostrarvi la via della salvezza, per salvarvi e non per giudicarvi.
Se volete seguire mio Figlio, non giudicherete, ma amerete, come il
Padre Celeste ama voi.
Anche quando state più male, quando cadete sotto il peso della
croce, non disperatevi, non giudicate, ma ricordate che siete amati e lodate il
Padre Celeste per il suo Amore.
Figli miei, non deviate dalla strada per cui vi guido.
Non correte verso la perdizione.
La preghiera ed il digiuno vi rafforzino, affinché possiate vivere
come il Padre Celeste vorrebbe; affinché siate i miei apostoli della fede e
dell'amore; affinché la vostra vita benedica coloro che incontrate; affinché
siate una cosa sola col Padre Celeste e con mio Figlio.
Figli miei, questa è l'unica verità, la verità che porta alla
vostra conversione e poi alla conversione di tutti coloro che incontrate e che
non hanno conosciuto mio Figlio, di tutti coloro che non sanno cosa significa
amare.
Figli miei, mio Figlio vi ha donato i pastori: custoditeli, pregate
per loro.
Vi ringrazio!"
Il
Messaggio è estremamente ricco di pensieri, potremmo dire che ogni affermazione
della Regina della Pace avrebbe bisogno di una meditazione specifica, quindi
noi cerchiamo di cogliere qualcosa di un messaggio che dobbiamo meditare tutto
questo mese di maggio.
Non
c’è dubbio che l’ammonimento
fondamentale di questo messaggio riguarda il giudicare. Potremmo dire che la Madonna sta commentando quel brano
del Vangelo delle Beatitudini in cui Gesù dice: “non giudicate, non
condannate, ma perdonate”.
Questo
è lo spunto evangelico dove Gesù ci
proibisce di giudicare.
A
questo riguardo per comprendere la posizione di Cristo e anche della Madonna e
quindi anche la nostra posizione, dobbiamo mettere a fuoco che Dio ci
ammonisce, ci proibisce di giudicare le
persone, cioè di giudicare la loro responsabilità morale,
mentre noi possiamo giudicare quello che una persona pensa, i suoi scritti, le sue affermazioni, quello che una
persona dice e anche giudicare i comportamenti di una persona. Per esempio se
una persona uccide un’altra persona, questo
comportamento è inaccettabile, quindi noi
giudichiamo i comportamenti, se una persona dice una falsità noi diciamo
che ha detto una falsità.
Quindi
questo fa parte del discernimento cristiano, cioè c’è un giudizio che è necessario, un giudizio dello Spirito Santo,
un giudizio della fede che riguarda non
le persone nella loro responsabilità morale, ma riguarda quello che dicono, quello che insegnano, quello che affermano,
quello che scrivono e anche come si comportano.
Giudicando
i comportamenti, le affermazioni e ovviamente tutto quello che dice una
persona, i suoi pensieri, noi facciamo del discernimento spirituale e quindi,
come dice San Paolo “omnia probate, quod bonum est, tenete”, cioè “vagliate tutto e trattenete ciò che è
buono”.
Invece
ci viene proibito severamente di giudicare le persone.
Per
quale motivo? Ci sono tantissimi motivi, ma il motivo principale è questo: noi
non possiamo
conoscere la
responsabilità morale delle persone, noi non possiamo leggere nel cuore delle
persone, noi non possiamo saper
qual è il loro grado di vicinanza o di lontananza da Dio, noi non possiamo
sapere qual è la responsabilità morale dei loro comportamenti, dei loro
pensieri, noi non possiamo conoscere i loro condizionamenti, non ci è
possibile, ci è coperto l’accesso al cuore delle persone, là
dove solo
Dio può
arrivare, là dove solo Dio può
giudicare, là dove solo Dio può operare. E quindi il giudizio spetta a Dio.
Noi
possiamo giudicare ciò che una persona dice, ciò che una persona pensa, come un
persona si comporta, per cui, se una persona si comporta male diciamo: quella
persona si è comportata male, ma noi non possiamo giudicare o condannare,
perché c’è proprio una stretta connessione tra il giudicare e il condannare le
persone, perché non conosciamo il loro grado di responsabilità morale.
Qui
subentra l’altra ragione per cui non dobbiamo giudicare le persone.
La
Madonna mette bene in evidenza che chi giudica le persone si preclude il
cammino di conversione, perché si comporta come il fariseo nella parabola
del pubblicano e del fariseo.
In
quella parabola il pubblicano guarda se
stesso, si ritiene indegno di Dio, si batte il petto e chiede perdono.
Quindi si mette di fronte a Dio, non giudica quello che gli sta vicino, ma
guarda il male che è in lui, sa che anche lui sarà giudicato, non giudica gli
altri e quindi si inginocchia e chiede perdono ed esce da quella preghiera
giustificato. Invece il fariseo non
guarda dentro di sé, non guarda il suo peccato, ma giudica l’altro che gli è vicino e dice: io non sono mica come
quello lì, che fa questo, fa quello…
Quindi,
chi giudica gli altri non guarda se
stesso. Non guardando se stesso, non
vede il suo peccato, non se ne pente e si
preclude il cammino di conversione, per cui la Madonna arriva a dire che di
questo passo noi ci incamminiamo sulla via della perdizione.
Ecco
perché giudicare gli altri è un grave
pericolo, perché esprime l’atteggiamento di chi è accecato, non guarda se
stesso, non vede il suo peccato, non si pente, si pregiudica la conversione.
È
per questo che la Madonna ci dice: “non
deviate dalla strada per cui vi guido”, della conversione, “non correte verso la perdizione”.
Poi la Madonna ci dà l’esempio di Gesù
che è
venuto non per giudicare, ma Gesù ha messo in evidenza il male che è in noi
e quindi ha riportato i Comandamenti al loro primitivo splendore. Gesù ci ha dato la luce perché ognuno di
noi veda i suoi peccati, se ne penta e si converta.
Gesù è venuto per salvare, non per
giudicare le persone.
Questo
è il tempo non del giudizio sulle persone, che può dare comunque soltanto Dio,
ma è il tempo in cui Dio è venuto qui, sulla terra per salvarle, il tempo in
cui noi, come Gesù, non dobbiamo
perderci, perdere tempo, far del male a noi stessi giudicando gli altri.
Il
nostro problema è salvare noi stessi e
aiutare gli altri a salvarsi.
La
Madonna ci dice “guardate mio Figlio”, il
quale “è stato in mezzo a voi
per mostrarvi la via della salvezza, per salvarvi e non per giudicarvi”, così noi stessi, nel medesimo modo, dobbiamo guardare ai nostri peccati,
pentirci dei nostri peccati, convertirci
e poi noi possiamo portare alla
conversione tutti
quelli che
incontriamo, che non
hanno conosciuto Gesù e
che non sanno neanche che cosa significhi amare e quindi, se noi, invece di
giudicare le persone, preghiamo per
loro, le amiamo e diamo loro testimonianza, noi, per queste persone, saremo una benedizione, la nostra vita
benedirà coloro che incontriamo.
C’è
anche un altro passaggio di questo messaggio che forse è un po’ implicito, ma
che andrebbe, a mio parere, messo in evidenza là dove la Madonna dice: “anche quando state più male, quando cadete sotto
il peso della croce, non disperatevi, non giudicate, ma ricordate che siete
amati, e lodate il Padre Celeste per il suo Amore”.
C’è non solo la tentazione di giudicare e condannare gli altri, ma c’è anche la tentazione di giudicare Dio.
Giudichiamo
Dio, perché a qualcuno dà le grazie e a noi non le dà e secondo noi Dio ci
manda troppi pesi, troppe croci e quindi, dice la Madonna, attenzione, “quando state male,
quando cadete sotto il peso della croce”, non giudicate Dio, non mormorate contro Dio, non
disperatevi, ma ricordate che il Padre Celeste vi sta potando, perché diate frutto, e quindi ricordate che, anche sotto la croce, quando siete sotto
questo peso, “ricordate che siete
amati”. Invece di giudicare
Dio, “lodate il Padre Celeste
per il suo Amore”.
La
Madonna dice: “non deviate dalla
strada per cui vi guido, non correte verso la perdizione”.
Infine
uno dei temi che sta tanto a cuore alla Madonna, che da due anni porta avanti
in tutti i messaggi che dà a Mirjiana, riguarda il giudizio che noi diamo sui
Sacerdoti. Una volta ha detto: “non andate a Messa per criticare il Sacerdote,
andate a Messa per incontrare mio Figlio”.
La
Madonna ci vuole tenere le labbra chiuse. Non
giudicare i pastori, ma attenzione, non
giudicare i pastori non significa che non dobbiamo giudicare quello che dicono,
perché, nel caso doloroso che qualche prete dicesse delle eresie, dicesse cose
che non vanno bene, noi dobbiamo giudicare, ma giudichiamo quel che dice, non
la sua persona, non parliamo male di quella persona, diciamo: quello che ha detto è sbagliato. Ha
detto che il diavolo non c’è? È sbagliato. Ha detto che l’inferno non c’è? È
sbagliato. Ha detto che quello che la Chiesa ritiene un peccato grave non è
peccato? È sbagliato.
Quindi
quando la Madonna ci dice di non giudicare i pastori, soprattutto i sacerdoti
con cui noi abbiamo il contatto più immediato, significa che non dobbiamo giudicare la loro vita,
criticare la loro vita, dobbiamo tenere le labbra chiuse, non hanno bisogno,
dice la Madonna, delle nostre critiche, hanno
bisogno delle nostre preghiere. Oggi dice una parola bellissima: “custoditeli, pregate per loro”.
È
un messaggio che ci provoca un profondissimo esame di coscienza, che dobbiamo
veramente fare e abbiamo tanto da cui emendarci.
N.B. Il testo di cui sopra può essere divulgato a condizione che si citi
(con link, nel caso di diffusione via internet) il sito www.medjugorjeliguria.it
indicando: “ Trascrizione
dall’originale audio ricavata dal sito: www.medjugorjeliguria.it “